Caso Chiricò, restano solo macerie

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Si conclude oggi il caso Chiricò che più di tutto ha suscitato discussioni tra i tifosi, provocando una serie di reazioni di pancia e spaccando (anche in più di due blocchi) la tifoseria. Si chiude almeno nelle intenzioni della Società, perché non è detto che la parola fine sia stata veramente posta a questa vicenda.

Di fatto le scelte dell’U.S.Lecce restano in gran parte cervellotiche, anche perché condite da dichiarazioni ambigue e da una comunicazione carente, novità eccezionale per una Società, quella del Presidente Sticchi Damiani, che aveva fatto proprio della comunicazione uno dei punti forti.

Questa vicenda, comunque la si veda, ha lasciato solo macerie all’interno della tifoseria, con spaccature profonde che, per come è stata gestita, avrebbe lasciato in ogni caso.

Una vicenda senza vincitori. Sconfitto è Meluso, che si era assunto totalmente la paternità dell’operazione, sconfitto è Liverani, che aveva utilizzato Chiricò nel momento in cui pensava che potesse servire tecnicamente, non aspettandosi probabilmente il caos che ne sarebbe susseguito.

Sconfitti sono i tifosi, comunque la si vedi, perché chi non avrebbe mai voluto il giocatore mesagnese in campo ha avuto il “dispiacere” di vederlo giocare. Coloro che invece erano pronti a perdonarlo o non vedevano in lui un problema o, ancora, non ne vedevano un nemico hanno visto prevalere le ragioni degli altri.

Ma la grande sconfitta è certamente la Società, che non si è mai addossata la responsabilità, che ha tentennato, che ha avallato l’utilizzo del giocatore (pur sperando in una cessione che non è avvenuta), che ha atteso due settimane dal patatrack prima di esprimersi sulla vicenda, dando l’impressione finale di non avere il coraggio di portare avanti con fermezza le proprie decisioni.

Ovviamente la decisione odierna di mettere il calciatore fuori rosa è un tentativo, tardivo, di rimediarie agli errori e, come è scritto nel comunicato, di ricompattare l’ambiente. Un po’ come chiudere il recinto dopo che sono scappati i buoi. Perché se da una parte ha suscitato il fastidio di chi, tra i tifosi, quelle scelte le aveva sostenute, forse comprese o almeno accettate, non è detto che serva a ricucire lo strappo con gli Ultras.

Non ci resta che aspettare e augurarci che la mossa della Società serva veramente allo scopo, che l’ambiente torni compatto, se non nella forma almeno nella sostanza, spingendo la squadra verso quella salvezza quanto mai necessaria.

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